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- Fallout: New Vegas (Xbox360) -
RECENSIONE SENZA SPOILER


New Vegas non è un seguito di Fallout 3, e non è nemmeno da considerarsi un Fallout 4, visto che il vero F4 è previsto per il 2012.
Non si tratta nemmeno di una "super espansione" di F3 come qualcuno aveva sospettato. Ma non temete: pur essendo basato sullo stesso motore, sulla stessa struttura ed utilizzando praticamente la medesima grafica, New Vegas è un gioco completamente nuovo.
Le vicende si svolgono circa 3 anni dopo Fallout 3 (precisamente nel 2281) nel deserto del Mojave in Nevada, e la Zona Contaminata della Capitale è molto lontana, sia geograficamente che – come vedremo – idealmente. Il protagonista della vicenda è "Il Corriere" e non un abitante di un vault, e la premessa della trama principale è semplice quanto avvincente: ci è stato affidato un pacco dal contenuto misterioso da consegnare a New Vegas (paradiso post-atomico del gioco d'azzardo e della prostituzione) ma a quanto pare qualcuno non è d'accordo sulla spedizione, visto che un losco figuro ci spara e ci seppellisce ancora vivi. E se non fosse stato per l'aiuto (provvidenziale o meditato?) del robot Victor, Il Corriere sarebbe morto davvero.
Curati dal medico del villaggio di Goodsprings, la nostra avventura inizia quando usciamo dalla sua casa/clinica e ci mettiamo alla ricerca di chi voleva ucciderci, per scoprire il perchè o anche – semplicemente – per restituirgli il favore.
Fallout: New Vegas è così simile a Fallout 3 come impostazione, che senza il minimo dubbio si tratta di un must-have per chiunque abbia amato F3. Ma al tempo stesso ci sono alcune sostanziali differenze che potrebbero far storcere il naso proprio a quegli stessi amanti di F3.
Vediamo come e perchè.
NOTA - Dato che New Vegas somiglia molto a Fallout 3, fate riferimento alla mia recensione di F3 per approfondire certi aspetti del gioco che – per ragioni di comodità – in questa recensione ho ritenuto di dare per scontati.

GRAFICA - 7.5
Non ci sono grosse novità rispetto a Fallout 3. I modelli poligonali di personaggi ed oggetti sono in buona parte gli stessi già visti nel precedente episodio. Ma i programmatori Obsidian (che hanno sviluppato il gioco sotto l'egida di Bethesda) non si sono limitati ad un'opera di riciclaggio, ed anno aggiunto non pochi nuovi elementi.
I personaggi sono stati ritoccati (la cosa si nota soprattutto per le mani); il Mojave è ricco di nuovi oggetti ed edifici; le armi e le vesti nuove sono molte.
Quindi nel corso della partita si avrà la sensazione di trovarsi in un mondo coerente ed in qualche modo familiare, ma contemporaneamente anche nuovo, sebbene non del tutto interessante, come vedremo più avanti.
Forse poi i giocatori più esperti potrebbero non apprezzare e trovare eccessiva la somiglianza estetica con Fallout 3, ma la costruzione della nuova zona contaminata e dei suoi abitanti resta comunque di assoluta efficacia. Tuttalpiù si può affermare che il motore grafico – che affonda le sue radici fino ad Elder Scrolls IV – comincia seriamente a sentire il peso dell'età: l'orizzonte è ampio e gli effetti di luce sono splendidi, anche se le animazioni dei personaggi – pur con qualche novità rispetto a F3 – appaiono ancora piuttosto legnose. Purtroppo però va detto che – almeno nella versione Xbox360 – le prestazioni grafiche hanno subito un netto calo se paragonate a Fallout 3. Non solo si assiste spesso a qualche non trascurabile fenomeno di pop-up, ma l'intero motore sembra fare immensamente più fatica a muovere il tutto: il frame rate è irregolare, ed anche quando "va tutto liscio" il gioco non è fluido come F3, che in media riusciva a reggere frame rate decisamente migliori. Viene anche da chiedersi come mai la "strip" di New Vegas (ovvero New Vegas stessa) sia stata separata in 3 aree più piccole: possibile che lo stesso motore che era in grado di muovere un ambiente enorme e ricco di dettagli ed edifici come Il Mall di Washington in Fallout 3, non sia in grado di gestire New Vegas (che sarebbe tra l'altro più piccola del Mall anche se fosse un'area unica)?
Comunque, come accennato, l'ambientazione non è una copia della Capital Wasteland di Fallout 3. E verrebbe da dire "purtroppo".
Una delle più grandi differenze rispetto al precedente capitolo è infatti l'ambiente in cui ci si muove: Il Mojave è un deserto non a causa delle bombe termonucleari, ed in questa regione non direttamente colpita dalla Grande Guerra la desolazione – paradossalmente – è minore rispetto a Washington DC e dintorni. Nel deserto vi imbatterete "spesso" in vegetazione varia – alcune piante offrono frutti o radici che possono essere raccolte per preparare cibi e medicinali – ed in una notevole quantità di fauna (consigliabile ottenere almeno il primo livello dell'abilità Amico degli Animali, altrimenti sarà un continuo sparare...).
Tutto questo contribuisce a creare un'atmosfera non poco diversa rispetto a Fallout 3: la sensazione di trovarsi in un mondo corrotto dalle radiazioni, pericoloso ed inquietante, è decisamente minore, in questo New Vegas. L'apice di differenza rispetto a F3 viene raggiunto nei villaggi e nelle città: il Mojave è infatti fottutamente affollato, rispetto alla Capital Wasteland. Le rovine sono sempre rovine, ma all'interno delle mura dei – numerosi – villaggi, c'è sempre molta gente, ed è veramente difficile trovare edifici che non siano occupati da esseri umani di qualche tipo o fazione.
Intendiamoci, esplorare il Mojave resta bellissimo e tutto il suo "mondo" è comunque costruito con cura maniacale ed in modo più che credibile, ma l'atmosfera è indubbiamente cambiata rispetto alle nostre avventure in quel di Washington. Se sia cambiata in meglio o in peggio, questo dovete stabilirlo voi secondo i vostri gusti.
Io per esempio (per quanto New Vegas mi stia piacendo) preferivo la sensazione di alienazione atomica che era una costante di Fallout 3.
New Vegas è più un fanta-western che non un post atomico.
Tuttavia due punti in meno rispetto a Fallout 3 sono meritati, dato che – nonostante le novità – il motore grafico sente il peso degli anni ed offre addirittura prestazioni peggiori rispetto al titolo precedente.

SONORO - 10
Fallout 3 poteva vantare un comparto sonoro che meritava senza il minimo dubbio il titolo di capolavoro. Eppure, con New Vegas gli addetti alla colonna sonora di Bethesda e Obsidian sono riusciti a superarsi, confezionando tracce musicali e rumori che possono elevare l'esperienza ad un livello trascendentale. Alcuni temi musicali – composti sempre da Inon Zur – sono stati importati pari pari da Fallout 3, quindi non possiamo che esserne felici; la nuova musica comunque riesce ad essere ancora più d'atmosfera e riesce a rendere ugualmente angosciante anche un "normale" angolo di deserto.
Ma per quanto la musica di New Vegas sia autenticamente spettacolare, il meglio viene raggiunto con gli effetti sonori. Il repertorio di VFX di Fallout 3 è stato arricchito di numerosi dettagli, che magari ad un livello cosciente possono passare inascoltati durante il gioco, ma che a livello inconscio vengono assorbiti al 100% per far raggiungere al giocatore vette di coinvolgimento quasi senza pari. Qualche esempio?
Provate a passare accanto alla carcassa di un'automobile nel silenzio spettrale del deserto, e sentite il ticchettio del metallo che si arrugginisce accarezzato dal vento sabbioso; raggelatevi sentendo gli spari in lontananza, mentre riecheggiano sulle pareti rocciose delle montagne che circondano il Mojave; sentitevi costantemente osservati quando nella notte un coyote ulula chissà dove; riempite i vostri cuori di terrore mentre, accucciati nel buio, sentite il pesante respiro del gigantesco supermutante che vi sta dando la caccia dietro l'angolo.
C'è poco altro da dire sugli effetti sonori senza eccedere in superlativi.
E per quanto riguarda i dialoghi tra personaggi? Sia in italiano che nella lingua originale, New Vegas è stato doppiato da un cast di attori esperti; in italiano la qualità della recitazione dei doppiatori ed il numero di voci dedicate è persino aumentato rispetto al già buono standard di Fallout 3.
Ma il mio consiglio è: se conoscete bene l'inglese, procuratevi una copia anglofona del gioco. Non per la qualità degli attori che – lo ripeto – sono di ottimo livello anche in italiano. Ma per la traduzione. Purtroppo la localizzazione nella nostra lingua lascia un po' a desiderare, forse perchè realizzata con una certa fretta, vista l'enorme mole di testo e di dialoghi da tradurre. Ci si troverà di fronte non solo ad errori di traduzione piuttosto banali, come frasi tradotte letteralmente, per esempio: quando ci faremo amici i King, essi ci porteranno dei doni di quando in quando, e l'NPC ci dirà "Il Re ti dice di continuare con il lavoro buono", che è naturalmente una traduzione letterale di "keep the good job", che sarebbe stato meglio tradurre con un "continua così" o "continua a comportarti bene".
Ci sono diversi casi di questo tipo che sono più fastidiosi che altro, ma ci sono anche – per fortuna rari – casi di interi NPC (pure piuttosto importanti) le cui linee di dialogo sono state tradotte veramente male, rendendo piuttosto difficile capire il senso di quello che stanno dicendo. Conoscere l'inglese aiuta, visto che spesso si tratta di una traduzione letterale, ma trovo inaccettabile che per un gioco così atteso e così bello, il lavoro di localizzazione sia stato fatto con così poca cura.
Addirittura esiste un caso in cui è stata lasciata – al termine di una frase pronunciata da un NPC – una parte di dialogo tra il doppiatore ed il fonico di registrazione!
Comunque queste cose non disturberanno più di tanto l'esperienza di gioco, e non possono diminuire il voto dato ad un sonoro veramente eccelso.

GIOCABILITA' - 9.5
Come detto la struttura di gioco di New Vegas è rimasta la stessa di Fallout 3. Ma sarebbe sbagliato pensare che non ci siano novità, o che le novità introdotte siano di poco conto. Tutt'altro.
New Vegas è decisamente più difficile di Fallout 3. A parte i nuovi elementi introdotti che lo rendono più complesso, è stata aumentata la difficoltà generale. Possiamo tranquillamente affermare che giocare New Vegas al livello "facile" è come giocare Fallout 3 a livello "normale", e che il livello "normale" di New Vegas corrisponde ad una via di mezzo tra il "difficile" ed il "molto difficile" di Fallout 3.
Non oso pensare a cosa possa diventare New Vegas a livello "molto difficile", perchè non ho avuto il coraggio di provarci!
Tutti i nemici che incontrerete sono diventati piuttosto duri da uccidere anche se siete in possesso di buone armi, e diventa pressoché indispensabile riuscire a sorprendere gli ostili, soprattutto quelli più bastardi. Uccidere un gohul feroce che ci sta attaccando può essere una faccenda dannatamente complicata se non avete raggiunto almeno il livello 20, ed è meglio non parlare di quello che può essere affrontare un Deathclaw infuriato.
Non solo i nemici sono divenuti più coriacei, ma sono state introdotte molte variabili nei combattimenti che complicano la vita al giocatore.
Ora tutti i personaggi – compreso il giocatore – sono dotati di un parametro chiamato Soglia Danni (SD), che varia a seconda dell'armatura di cui il personaggio è dotato (o di quanto è spessa la pelle del mostro...). Quindi, quando si sceglie cosa indossare, è molto più importante di prima badare alla SD offerta dall'armatura o dal vestito.
In questo contesto si inquadrano due dei tre nuovi parametri di cui dovete tener conto quando scegliete un'arma. Il DAN (Danno) indica la capacità di "penetrazione" dell'arma, ovvero di quali SD è in grado di aver ragione: in poche parole, se il fuoco della vostra arma non supera la SD del nemico a cui state sparando, i danni che provocherete saranno meno che trascurabili. Quindi procuratevi armi che abbiano DAN tendente a più infinito, se non volete finire male.
Secondo parametro delle armi è il DPS (Danni Per Secondo), ovvero quanti punti ferita una data arma è in grado di sottrarre al bersaglio per ogni secondo in cui facciamo fuoco. Fino a qui niente di eccezionalmente nuovo (sia la SD che il DPS erano parametri già esistenti in Fallout 3, solo che non erano visibili dal giocatore), se non ci fosse la possibilità di usare diversi tipi di munizione su una stessa arma da fuoco. I tre tipi di munizione più comuni sono: normale, ovvero la cartuccia più comune da trovare e anche quella più economica da acquistare; le punta cava, che offre un DPS superiore a scapito della capacità di penetrazione; le perforazione (armour piercing) che – come si può intuire – aumentano il DAN dell'arma ma ne diminuiscono il DPS. Esiste anche almeno un altro tipo di munizione (piuttosto raro), che offre le stesse prestazioni di quelle normali ma che diminuisce – fin quasi ad azzerarla – l'usura dell'arma stessa.
Insomma, non di rado risulterà determinante scegliere l'arma ed il tipo di proiettili più adatto ad ogni situazione, se non volete ritrovarvi circondati da soldati della Legione incazzatissimi che si fanno beffe dei vostri colpi.
Come se non bastasse, le battaglie sono state rese più dure anche a causa di un altro paio di fattori. Il primo è il terzo "nuovo" parametro associato alle armi, ovvero la forza: ogni arma – per essere sfruttata al meglio – necessita di un determinato valore di forza, altrimenti i colpi sparati o inferti saranno meno precisi e potenti.
Inoltre l'importanza della modalità SPAV è stata diminuita, costringendo il giocatore a combattere in tempo reale molto più spesso di quanto non avvenisse in Fallout 3: ci sono meno AP (Action Points) a disposizione e gli stessi si rigenerano più lentamente (a meno di non avere l'abilità necessaria). Aggiungete a ciò il fatto che rispetto a F3, New Vegas è molto più densamente popolata, quindi se attaccate briga con qualcuno dovete aspettarvi che – il più delle volte – ci sarà almeno una manciata di suoi amichetti da affrontare a rimorchio, a meno che non vi siate premurati di non rendervi individuabili, sparando dalla distanza o nascondendovi con gli Stealth Boy.
Insomma se in Fallout 3 era possibile avventurarsi nei combattimenti un po' "alla bersagliera", in New Vegas a volte – soprattutto all'inizio – conviene cambiare strada, o comunque cercare di acquisire un qualche tipo di vantaggio tattico nei confronti del nemico.
Ma non sono solo i combattimenti – come accennato – ad essere diventati più duri, ma il gioco in generale. Anche se il level cap è stato innalzato a 30 (35 nel caso abbiate l'espansione Dead Money), presto vi renderete conto che i punti da assegnare alle abilità al passaggio di livello sono MOLTI meno di prima, e questo vi costringerà a sviluppare il personaggio in modo decisamente più ponderato rispetto a Fallout 3, altrimenti correte il rischio di accorgervi troppo tardi di non aver sviluppato a dovere un'abilità necessaria. In particolare è raccomandabile non trascurare per nessun motivo Scienza e Scasso, se non volete restare fuori da certi edifici.
Diventano quindi fondamentali i libri. In Fallout 3 si potevano trovare dei libri che accrescevano di un punto l'abilità associata: in New Vegas i libri sono più rari, ma aumentano la relativa abilità di 3 punti (4 se attivate la perk necessaria). In compenso, è "facile" trovare le riviste: esse aumentano di ben 10 punti (20 se attivate la perk necessaria) l'abilità associata per un certo periodo di tempo, una trentina di secondi normalmente o circa un minuto se attivate la perk relativa.
Tenete sempre conto che nei dialoghi coi personaggi il vostro livello di abilità si rivelerà determinante in diverse occasioni, per accedere a determinate quest, o per risolverle in un determinato modo. Per esempio potrete suggerire ad un NPC di fare una determinata cosa, ma se il vostro livello di Eloquenza, Riparazione, Medicina, Esplosivi, ecc, non sarà sufficiente e non raggiungerà il valore necessario indicato, non potrete vincere quella "sfida". Va comunque detto che di solito sarà consentito al giocatore di uscire dal dialogo, usare una rivista per aumentare temporaneamente la sua abilità e poi tornare a quella voce di dialogo.
Anche la scelta delle perks sarà più importante di prima, dato che sarà possibile sceglierne una solo ogni due livelli, e non una per livello come accadeva in Fallout 3.
Insomma il gioco è più difficile ed il nostro personaggio meno potente... confortante vero?
Naturalmente anche in New Vegas esiste il Karma, e dovrete sempre rispondere delle conseguenze delle vostre azioni. E non sottovalutate questo aspetto, perchè rispetto a F3 ora esistono le fazioni. Vale a dire che se fate qualcosa per favorire una fazione (per esempio l'RNC) a discapito di un'altra (per esempio la Legione), ci saranno conseguenze ben precise. Potrete sempre tenere d'occhio l'opinione che hanno di voi le varie fazioni tramite il Pip-Boy.
Di base ogni fazione si comporta verso di voi in modo neutrale, vale a dire che siete tollerati (cioè non vi spareranno addosso a vista) nelle zone da quella fazione controllate; se compirete azioni positive verso quella fazione, potrete essere dapprima accettati, poi amati e addirittura in seguito idolatrati. Essere idolatrati da una fazione significa ottenere nuove quest, opzioni di dialogo uniche, sconti dai mercanti ed anche regali. Ovviamente la stessa cosa accade anche in negativo: inizierete con l'essere diffamati (ovvero vi spareranno a vista) fino ad arrivare al vero odio, che significa avere bande di quella fazione che ci danno la caccia.
Se indosserete abiti appartenenti ad una determinata fazione, potrete "travestirvi" (gli NPC di quella fazione saranno ingannati e non vi spareranno, ma non potrete ingannare i vari boss e comandanti, quindi occhio) ma anche cambiare l'opinione della gente nei confronti di quella fazione: se farete buone azioni vestiti da soldati dell'RNC, per esempio, la gente considererà meglio l'RNC e quindi otterrete karma positivo verso quella fazione; al contrario, se getterete fango rubando o uccidendo vestiti da RNC, sappiate che qualcuno si incavolerà. Vi renderete conto che il meccanismo delle fazioni è più profondo di quello che sembra, ed influenza in modo – troppo – pesante lo sviluppo del gioco.
Se l'aumentata difficoltà non dovesse bastarvi, sappiate che è presente anche la modalità Hard Core, nella quale tutto diventa "simulativo", dove persino le munizioni sono un peso da trasportare e dove, se non volete morire, dovrete anche preoccuparvi di bere, dormire e mangiare.
In Fallout 3 era possibile garantirsi l'appoggio di alcuni NPC, a seconda del karma del nostro personaggio, potendo avere un seguace per volta.
In New Vegas l'intera gestione dei seguaci è stata rivista ed approfondita. Innanzitutto i compagni assoldabili sono molti (ne esiste almeno uno per ogni fazione, più alcuni "jolly") ed esiste una quest legata ad ogni compagno che potrete trovare. Sarà ora possibile avere due seguaci per volta, a patto che solo uno dei due sia umano, ed ognuno dei seguaci ci doterà di una perk speciale che, nel caso in cui decidessimo di separarci da quel compagno, sarà evidentemente tolta dal nostro elenco, per poi tornarci comunque se decidessimo di riprendere con noi quel seguace. Assoldare i seguaci sarà anche più semplice di prima, visto che ad un certo punto del gioco potremo lasciare tutti i seguaci contattati nella nostra casa di New Vegas, potendo quindi accedere ai vari compagni in modo semplice e scegliendo quello più adatto di volta in volta. Anche la gestione del seguace stesso è stata resa migliore, tramite una nuova interfaccia che ci permetterà di dargli ordini più precisi su come deve comportarsi, di curarlo, di parlarci, di scambiare oggetti, ecc.
Una nota anche riguardo a come ottenere oggetti ed armi. Come detto il Mojave è piuttosto popolato, quindi risulterà chiaro da subito che la maggioranza degli oggetti che trovate in giro è di qualcuno, e prenderli significherà rubare. Sarà insomma molto più raro trovare armi ed oggetti utili ed efficaci, e quindi dovrete diventare molto più mercanti di quanto non foste in Fallout 3, raccogliendo e vendendo quasi tutto quello che trovate, anche se apparentemente di poco valore. I tappi a New Vegas sono più importanti che a Washington, e ne potrete guadagnare molti di più più facilmente. Potrete ovviamente anche spenderli e rischiarli, perchè New Vegas era e resta la capitale del vizio. Potete provare i vari giochi d'azzardo (roulette, black jack, slot machines), potrete darvi alla droga, all'alcool ed alle prostitute. Tutto naturalmente a vostro rischio.
Si segnala anche la presenza del gioco di carte Caravan, giocabile con diversi NPC in giro per il Mojave e dal regolamento non proprio chiarissimo.
In definitiva New Vegas offre un'esperienza di gioco articolatissima, di alto livello sia di coinvolgimento che di difficoltà. Come accennato, chi ha amato Fallout 3 amerà sicuramente anche New Vegas, ma forse certe nuove sfide (come i combattimenti, veramente più complessi di prima) appariranno in un certo qual modo complicazioni gratuite, facendo storcere il naso in certe situazioni che forse avremmo voluto più "genuinamente post atomiche", come nel capitolo precedente.

LONGEVITA' - 8
La mappa del Mojave sembra piccola, ma vi renderete presto conto di quale distanza separa una località dall'altra, e di quanto sarà più difficile e pericoloso spostarsi da un punto all'altro della mappa. Le location da scoprire – ed alcune non sono per niente facili da raggiungere – sono moltissime, sebbene non tutte con un qualche motivo d'interesse (alcune saranno addirittura semplici "punti" sulla mappa senza un particolare significato).
L'aumento esponenziale della popolazione umana significa anche un aumento esponenziale delle quest da giocare: parlate con tutti, perchè potenzialmente ogni NPC è in grado di assegnarvi una missione. Sono state introdotte anche missioni "non segnalate", che verranno semplicemente aggiunte come nota nel vostro inventario.
La cosa piacevole è che nonostante l'aumento delle cose da fare, la qualità e l'originalità delle quest non è diminuita, ma anzi addirittura aumentata. Quasi tutte le trame sono scritte ottimamente e l'esito delle quest non è quasi mai scontato, così come la loro soluzione non è poi così a portata di mano come si potrebbe pensare.
È ancora più evidente di prima che nessuna delle soluzioni disponibili è "quella giusta", e che la decisione di come portare a termine una quest spetta solo al nostro giudizio. New Vegas è letteralmente giocabile in decine di modi diversi, sta a noi decidere come.
Parlando di tempi in modo pratico, sappiate che la sola main quest dovrebbe richiedervi almeno una ventina di ore di gioco. Ma naturalmente sarebbe un delitto limitarsi a quella, visto che c'è una enorme quantità di cose da fare, di posti da vedere e di persone da conoscere. Fallout New Vegas va vissuto, come il suo predecessore.
Tuttavia...

VERDETTO GLOBALE - 8 / 5
Se avete amato Fallout 3, sarete affascinati dalle novità di NV e ritroverete con piacere le cose che avete apprezzato nel precedente gioco. Concedete a New Vegas di appassionarvi, e potreste essere ripagati con un'altra notevole esperienza.
Uso il condizionale perchè New Vegas si può eleggere a simbolo stesso delle occasioni perse. Tutte le migliorie e le novità introdotte, infatti, a mio avviso si perdono in una realizzazione che, se considerata nel suo profondo, lascia davvero a desiderare.
Sembra che Obsidian abbia fatto il passo più lungo della gamba, cercando di introdurre nel gioco novità non del tutto sperimentate e che sembrano non funzionare alla perfezione. L'esempio tipico è quello delle fazioni: per gran parte del gioco New Vegas vi lascia totale libertà di scelta, e persino la possibilità di fare il doppio o il triplo gioco. Ma alla fine tutto cambia: quando si tratta di iniziare l'ultima parte della main quest, sarete costretti a fare una scelta. Volenti o nolenti, dovrete associarvi ad una delle fazioni in campo e giocoforza vi farete nemiche le altre. Non è possibile fare altrimenti. Non potete decidere davvero come portare a termine la vicenda: semplicemente il gioco vi mette di fronte ad un aut-aut, e voi dovete scegliere. Ci sono alte probabilità che, qualunque sia la scelta che farete, sarete delusi, e vi troverete a dover fare cose che non avreste voluto fare. Quindi New Vegas alla fine si rivela spiazzante, deludente, banalizzato da un vero e proprio imbuto narrativo che non ci si aspetterebbe da un gioco di questo tipo, messo in piedi da una software house (la Bethesda) che ha da sempre fatto dell'assoluta libertà di scelta una delle sue bandiere.
Si sospetta che gran parte della colpa di questo vada imputata ad Obsidian. Il che ci porta al secondo grave – gravissimo – difetto di New Vegas: la smodata quantità di bug. Forse sulla rete avrete letto dei bug e delle glitch che affliggono questo titolo. Ma vi assicuro che non avete idea della quantità di cose che possono andare storte in una partita. E sapendo che la legge di Murphy dice che se qualcosa può andar storta, andrà storta… beh, preparatevi a bestemmiare. Si, sono già state pubblicate patch per risolvere alcuni problemi; tuttavia molte cose – anche gravi – non sono state curate. New Vegas offre difetti di tutti i tipi: si va da quelli "trascurabili" a quelli che possono impedirvi di portare a termine una quest, fino a quelli che possono rendere inservibile un vostro salvataggio.
Per quanto mi riguarda ho dovuto buttare via una partita di 70 ore a causa di un bug che bloccava una quest fondamentale, e nella mia seconda partita – iniziata dopo la pubblicazione della seconda patch – ho sofferto di altri bug e non ho potuto portare a termine ben 4 quest.
New Vegas non merita – senza alcun dubbio – un 9.5 come il suo predecessore Fallout 3 a causa della grafica dalle prestazioni incerte e dalla gestione approssimativa delle fazioni. Inoltre, il voto finale è condizionato dalla quantità di bug che dovrete subire. È abbastanza scandaloso che venga messo in vendita un gioco con una simile quantità di bug, e verrebbe da valutare il gioco con un 5.
In definitiva, merita di essere giocato? Se avete amato F3, si. Comunque saprà offrirvi molte ore di divertimento e, se non siete puntigliosi come me, potreste anche sopportare l'imbuto narrativo del finale. Se però non avete giocato Fallout 3, allora dirigetevi senza indugio su questo titolo e lasciate New Vegas sugli scaffali. Al prezzo di un New Vegas nuovo, si può trovare un Fallout 3 Game of the Year Edition (ovvero completo di tutte le espansioni), e vi garantisco che F3 è un'esperienza infinitamente più coinvolgente, appagante e soprattutto "libera".


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© Matteo Bacchin