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- SLAM DUNK -
RECENSIONE SENZA SPOILER


Slam Dunk secondo me è il miglior manga sportivo di sempre, sia sotto il profilo tecnico che sceneggiativo. Purtroppo i primi numeri sono ancora molto acerbi per quanto riguarda i disegni, ma se si riesce a superare questo "scoglio" si potrà apprezzare un manga divertentissimo, appassionante e favolosamente disegnato.
Il chara design di Inoue mi piace moltissimo, e lo considero un perfetto connubio di stilizzazione e realismo: tecnicamente è uno dei disegnatori che preferisco, sotto questo profilo. Forse i visi dei personaggi non saranno il massimo dell’espressività, ma soprattutto negli ultimi numeri il tratto di Inoue è pulito e sicuro, chiaro e molto grafico, insomma moderno ed innovativo: secondo me farà scuola (questa recensione è stata scritta nel 2002, ditemi se non ci ho azzeccato... NdMe).
E non dimentichiamo le faccine deformed che i personaggi esibiscono nelle gag, davvero ghignosississime. Ma credo comunque che il vero punto di forza di Slam Dunk non sia tanto il disegno, quanto la sceneggiatura.
Leggendo S.D. rido spesso di gusto, non è mai noioso e ripetitivo nonostante la natura “ciclica” (il susseguirsi delle partite) dei manga sportivi. Inoue è riuscito a dare una ventata di freschezza ai vari cloni di Capitan Tsubasa, trattando la vicenda sportiva non dal punto di vista del solito campionissimo in erba (alla Tsubasa, appunto), ma partendo da un personaggio che di Basket non ne sa davvero niente, anzi: Hanamichi è proprio una schiappa. Si assiste così alla crescita del nostro amico dai capelli rossi, sia sportivamente che umanamente. Hanamichi è, all’inizio, un teppista, un fallitaccio. Ma poi, grazie alla passione per qualcosa, più che al basket in se, riesce a “diventare qualcuno”, non nel senso che diventa famoso, ma che scopre se stesso.
Certo, Slam Dunk non è un manga filosofico come Evangelion o Alita, Hanamichi non si mette mai a fare speculazioni sul senso della sua vita, e probabilmente è proprio per questo che risulta così “vero”, ed è facile immedesimarsi in lui. La sua crescita si percepisce fra le righe, dal cambiamento del suo modo di parlare e di vedere la vita. Più che leggerla, la si “vede”.
E poi Hanamichi è circondato da molti altri personaggi simpaticissimi: forse un po’ meno originali e profondi, ma comunque tutti riuscitissimi e con un carattere ben preciso e chiaro.
I personaggi di Slam Dunk sono quasi tutti dei libri aperti, è subito facile capire chi ti sta simpatico e chi no.
Insomma, S.D. secondo me vale la pena di essere letto, anche se non si è estimatori dei manga sportivi.

 

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© Matteo Bacchin